Ho quindi lavorato per l’ONU in Marocco comprendendo meglio l’urgenza della crisi climatica e il senso di “pensare globale, agire locale”. Ispirata dagli scioperi per il clima e dallo sciopero femminista mi sono poi candidata per le elezioni cantonali e federali, sono entrata nel comitato delle Giovani Verdi Ticino e Svizzera e dei Verdi di Lugano. Ora lavoro per un’impresa di consulenza in economia agraria e regionale, il sabato lavoro come supervisora al mercato delle pulci a Zurigo.

Lugano è un diamante grezzo, ora è il momento che diventi un esempio di sostenibilità e solidarietà, cultura di nicchia e multiculturalità.

…con la mia piccola famiglia, per sport o per interesse scientifico. Ho studiato neurobiologia al Politecnico di Zurigo, completando il master a Amsterdam. Dopo la formazione e un periodo di ricerca, rientro in Ticino per dedicarmi all’insegnamento della biologia nei licei e scienze alla Scuola Cantonale di Commercio, dove tuttora insegno a tempo parziale. Curiosa per natura, interessata (e preoccupata) per i temi ambientali, mi dedico con passione all’apicoltura. Attiva politicamente dal 2019, sono Verde da sempre. 

Vorrei una Lugano più sostenibile, a misura di uomo e non di macchina.

…allo sviluppo internazionale con sede a Caslano, dove mi occupo di ricerca, consulenza e gestione di progetti. In passato sono stato ricercatore presso l’università di Neuchâtel, collaboratore di Pro Natura Ticino e di Capriasca Ambiente nella protezione del patrimonio naturale. Per otto anni sono stato conservatore per la botanica al Museo cantonale di storia naturale di Lugano. Sono membro della Commissione federale per la sicurezza biologica, della Commissione federale per gli affari riguardanti la Convenzione sulla protezione delle specie (CITES) e dell’Accademia svizzera di scienze naturali come esperto di biodiversità.

Il mio interesse per l’essere umano e per la natura mi ha portato anche in politica: dal 2014 sono consigliere comunale a Lugano e dal 2019 capogruppo dei Verdi in Gran Consiglio. Nella mia attività parlamentare mi batto per una società più sostenibile, che non ipotechi le basi della vita e della prosperità delle generazioni future, ma che le tuteli durevolmente. Difendo gli interessi dei più deboli, agisco a favore di misure concrete nella lotta al cambio climatico e contro la crisi della biodiversità. Mi adopero per una pianificazione che tuteli maggiormente la qualità di vita, diminuisca il traffico e mantenga le bellezze culturali.

…di cambiare ambito: oggi lavoro nel sociale con persone autistiche.

Fin da adolescente ho seguito con molto interesse la politica, ma è stato solo all’età di 32 anni, nel 2012, che mi sono impegnato in prima persona come attivista.

Mi sono innamorato dell’iniziativa popolare federale “Per un reddito di base incondizionato”, e appena è stata lanciata ho preso contatto con i vari comitati e mi sono messo subito a disposizione per raccogliere firme per l’iniziativa. Ho cofondato l’associazione TIRBI, all’epoca l’unica associazione in Ticino che promuoveva il reddito di base. Come associazione abbiamo organizzato nel marzo 2013 il primo dibattito con contraddittorio sul reddito di base in Ticino.

Durante la campagna di voto del 2016, ho ricoperto il ruolo di coordinatore del comitato cantonale a favore dell’iniziativa “Per un reddito di base incondizionato” ed ho contribuito alla campagna per il SÌ pubblicando articoli d’opinione nei quotidiani e organizzando un tour di 4 dibattiti pubblici nei principali centri urbani del Ticino.

Dei Verdi ho molto apprezzato il fatto che è stato il primo partito rappresentato in Parlamento ad aver dato indicazione favorevole all’iniziativa, come ho apprezzato l’impegno di alcuni esponenti che durante la campagna in Ticino si sono largamente spesi in favore del reddito di base.

I Verdi hanno dimostrato rispetto per l’ambiente, sensibilità verso i problemi sociali, economici, e delle condizioni di lavoro in Ticino, tutti temi che mi stanno a cuore.

Mi sono candidato alle prossime elezioni comunali a Lugano al fine di dare un piccolo contributo per il grande cambiamento di paradigma socio-economico in chiave ecologista e sociale che ci attende.

Da mia madre peruviana ho ereditato il rispetto per la Pachamama (la Madre Terra) e da mio padre, che era Agronomo, la conoscenza del mondo rurale.  Dal 2003 vivo a Lugano con mia moglie e due figli, ma la multiculturalità è sempre stata la mia essenza: mi sento cittadino del mondo e come tale mi sento nell’obbligo di difenderlo. Lo faccio perché ci credo e perché, per me, è una cosa naturale, visto che il rispetto per la terra è nella mia cultura. Ora lavoro per l’associazione Saetta Verde, partecipare a un progetto che fa qualcosa di concreto per l’ambiente è una decisione che ho preso, perché mi sento responsabile per il mondo nel quale viviamo.

…senza però mettere in difficoltà le fasce economicamente più deboli.

…attraverso le associazioni Uniti per Brè e la STAN -patrimonio svizzero sezione Ticino-. L’azione politica deve porre la qualità del vivere fra le sue priorità.

Politicamente impegnato da ormai cinquant’anni (prima in movimenti sociali e antimilitaristi, da una ventina d’anni nei Verdi) non sono molto ottimista sul futuro che ci aspetta. Mi sa che il devastante neoliberismo che governa le nostre vite durerà ancora un bel po’ nonostante il disastro economico, sociale e ambientale che abbiamo sotto gli occhi, accentuato ora dalla pandemia. Negli ultimissimi anni il movimento per il clima  ha fatto aprire gli occhi a molti e anche la pandemia, pur avendo sviato l’attenzione, potrebbe contribuire a una presa di coscienza. Ho però l’impressione che di qui a poco tutto ricomincerà più o meno come prima, con un livello di consumi demenziale e suicida, tutt’al più con una timida transizione energetica e un po’ di verde – ma nella forma del greenwashing – sparso qua e là, come una spolverata di prezzemolo.

Rassegnarsi al disastro? C’è una frase attribuita a Martin Lutero che suona più o meno così: «Anche se sapessi che la fine del mondo è per domani, pianterei oggi il mio alberello di mele». Ecco, il mio spirito è un po’ questo, e un luogo in cui piantare l’alberello può anche essere il Consiglio comunale. Un luogo un po’ sterile, certamente, ma nonostante tutto ritengo che anche a questo livello istituzionale dobbiamo e forse possiamo fare qualcosa per contribuire a preparare una svolta, o almeno per contrastare il peggio che avanza (fermo restando che il lavoro più importante rimane quello fatto nella società, fuori dall’aula parlamentare, dalle associazioni della società civile). La nostra voce, avevo già scritto nel 2016, dovrà essere persuasiva e incalzante come quella della capinera. Ma non è così facile: alla capinera viene meglio.

…affinché ogni scelta istituzionale abbia un impatto positivo sull’ambiente: risorse rinnovabili, efficienza energetica, ottimizzazione dei mezzi pubblici, piste ciclabili, spazi verdi. La soluzione è possibile!

…che permetta di favorire l’ecostenibilità dal punto di vista ambientale ed energetico.

…presso un ente che si occupa di disabilità e consulenza sociale in materia di assicurazioni sociali. Mi piace la lettura (saggistica e letteratura contemporanea); amo stare a contatto con la natura e appena posso “fuggo” dalla frenesia cittadina per lunghe e rilassanti camminate in montagna. Non da ultimo per importanza, sono un amante degli animali, in particolare dei nostri amici gatti. Mi candido come prima esperienza in politica, sperando di poter contribuire nel mio piccolo a portare nuove idee, condividendo, con chi ha più esperienza di me, la passione per la tutela dell’ambiente e di ogni atto che la tuteli e la preservi nel tempo.

…imparo a convivere con varie culture. Vorrei una Lugano più vivibile, con meno traffico motorizzato, più offerta di bus anche serali, più piste ciclabili, spazi per i pedoni e maggiori luoghi aggregativi per giovani, anziani e bambini. Una Lugano meno cementificata, con edifici energeticamente risanati, con più spazi verdi, il lungolago pedonalizzato che possa diventare un luogo d’incontro e dove possano svolgersi più manifestazioni e iniziative nell’arco di tutto l’anno.

…di cui mi sono occupato fino al 2020. Per mestiere raccolgo e racconto storie. È l‘ora di partecipare al discorso politico e civile della città in cui sono cresciuto e che più volte ho cercato di raccontare nei miei lavori. Non da ultimo “Atlas”, film uscito a gennaio e che ho girato a Lugano, dai Denti della Vecchia alle rive del Ceresio. Lugano è una città dall‘enorme potenziale ancora poco sfruttato. Vorrei una città che da Carona fino al San Lucio, passando per il centro storico, pone la cultura, la relazione uomo-ambiente e fra individui a fulcro del suo sviluppo identitario, sociale ed economico.

Una città in cui crescita non è individualismo ma possibilità per tutti di vivere più che dignitosamente ed esprimere sé stessi. È una sfida e credo che la mia generazione abbia il dovere di fare la sua parte.

Amo percorrere il territorio, scoprendo luoghi che ancora non conoscevo e tornando in quelli che frequentavo da bambina. Oggi sento l’urgenza di restituire alla città un po’ di quanto ho ricevuto, impegnandomi perché la sostenibilità ambientale, sociale ed economica si coniughi con una corretta pianificazione urbanistica.

Infatti da molto tempo m’interesso alle questioni ambientale e dal 1989 al 1992 ho frequentato i corsi dell’Università Verde Ticinese, (un’iniziativa molto interessante che si svolgeva tutti i sabati mattina al Palazzo dei Congressi di Lugano).

Dal 1997 al 2010, sono stata presidente della Fondazione UomoNatura, che per tanti anni nella regione del Lucomagno, ha svolto una azione pioniera nel Centro ecologico di Acquacalda.

Ho due figli e due nipoti. Penso al loro futuro ma anche a quello di tutti gli esseri viventi! Ognuno di noi può fare qualcosa ma la politica molto. Questa è l’ora di prendere decisioni importanti a livello di tutta la comunità e Lugano ha grande bisogno di una visione più verde..!

…concretezza della salute del pianeta, affinché il benessere delle persone possa essere garantito anche per le future generazioni. Molto può essere realizzato a livello comunale per rendere la città più vivibile per tutti: mobilità pubblica concorrenziale con il trasporto privato, gestione sostenibile del verde e dei rifiuti, pianificazione del territorio lungimirante e incentivi per attirare aziende virtuose, che rispettano sia i propri dipendenti che l’ambiente.

…un apprendistato di giardiniere presso una ditta in via Trevano. Sono stato responsabile del parco di Villa Favorita dove ho lavorato per 25 anni. Dal 2013 lavoro come operaio presso il comune di Capriasca e tutt’ora sono responsabile servizi esterni. Dal oltre 15 anni sono Presidente di Capriasca Ambiente e parte del gruppo ProFrutteti, membro di comitato dell’Alleanza Territorio e Biodiversità. Separato e padre di due figlie.

Ritengo che fino ad oggi tutti abbiamo beneficiato dell’industrializzazione e dello sviluppo tecnologico, purtroppo a scapito dei paesi più poveri dove abbiamo tolto le loro ricchezze in cambio del deposito di tutti i nostri residui inquinanti. Si tratta ora di fare un ripensamento sul danno che hanno causato e causano le nostre attività sull’intero pianeta per un cambiamento di rotta. Oggi abbiamo sviluppato una conoscenza e una tecnologia tale che tutto ciò sia possibile. Non per denaro ma per le future generazioni.

…e accasatosi da qualche anno nella magnifica Carona (Lugano). L’obbiettivo è quello di trovare delle soluzioni per ridurre il traffico e le emissioni di CO2, migliorando l’efficienza dei trasporti pubblici e riportando i sussidi sugli acquisti di biciclette elettriche e altre mobilità sostenibili, nonché insistendo sulla creazione di grandi posteggi low cost fuori dai centri cittadini, serviti regolarmente da navette sopratutto nelle ore di punta. Amo la natura, credo sia la nostra risorsa più importante e sono convinto che per avere un futuro bisogni re-innamorarsene, per il nostro benessere interiore e per il nostro sostentamento alimentare. Bisogna costruire nuovi equilibri fra essa e i nostri centri urbani.

…e ecologia in Finlandia.
Lugano – la conosco e amo dall’età di sette anni. A quindici anni ho scritto una lettera al Corriere per protestare contro la demolizione di Villa Soldati, nel “ferro di cavallo” poco sotto i Frati (dove ora sorge la Bettydo, che è una delle zone di Lugano priva di vita).
Studio – di linguistica italiana e storia a Zurigo. (Ricerche di toponomastica ticinese che mi hanno permesso di entrare in luoghi, case, famiglie e storie affascinanti).
Viaggi e soggiorni per studio, lavoro e famiglia.
Lavoro – salariato – come traduttrice, guida turistica, pulizie domestiche. Socia in un’impresa di commercio di materiali ecologici per edilizia e artigianato. Docente di visiva e manualità.
Volontaria – con rifugiati minorenni.
La mia specialità sono i rammendi invisibili. E in generale il recupero, riuso, riconversione. A proposito di conversione, partecipo al Forum Interreligioso. Inoltre – sono come il prezzemolo – dappertutto. Pro Velo Ticino (che NON vuole estendere l’uso del foulard bensì della bici, nella nostra quotidianità), Astuti (Associazione Ticinese Utenti Trasporti Pubblici), Casa Astra (accoglienza a bassa soglia), Banca del Tempo (scambio di favori, dove un’ora vale un’ora), Bottega del Mondo…
Mi sono dimessa due volte dal Consiglio Comunale di Lugano. Ritengo importante rimanere mobili, attenti, sull’ascolto, sul chi vive, fare spazio a talenti freschi, fare spazio alla disponibilità di mettersi al servizio della cosa pubblica e privata.
Sono dell’avviso che il cibo, i vestiti, i consumi, costano troppo poco. Lo dimostra la quantità di roba che buttiamo, tutta roba che abbiamo comprato … e rifiutato. Ritengo che si deve tassare il consumo di energia, e non tassare il lavoro. Il lavoro, cioè un’attività utile in sé, che permette alle persone di campare, dovrebbe essere reso più facilmente accessibile. Anche il lavoro “precario” merita dignità e riconoscimento. Tutte le forme di economia reale, il baratto, lo scambio di favori, il volontariato unilaterale e reciproco, l’autogestione, l’autoproduzione, il recupero, l’aiuto reciproco, la condivisione sono forme di economia che rendono liberi e indipendenti e forti.
In città abbiamo bisogno di più ombra, più fontane di acqua potabile, più panchine. Asfalto unicamente dove indispensabile.
Un obiettivo preciso: abolire i soffiatori (rumorosi e poco igienici), sostituirli con rastrelli e scope.

 Ho quindi lavorato per l’ONU in Marocco comprendendo meglio l’urgenza della crisi climatica e il senso di “pensare globale, agire locale”. Ispirata dagli scioperi per il clima e dallo sciopero femminista mi sono poi candidata per le elezioni cantonali e federali, sono entrata nel comitato delle Giovani Verdi Ticino e Svizzera e dei Verdi di Lugano. Ora lavoro per un’impresa di consulenza in economia agraria e regionale, il sabato lavoro come supervisora al mercato delle pulci a Zurigo.

Lugano è un diamante grezzo, ora è il momento che diventi un esempio di sostenibilità e solidarietà, cultura di nicchia e multiculturalità.

…con la mia piccola famiglia, per sport o per interesse scientifico. Ho studiato neurobiologia al Politecnico di Zurigo, completando il master a Amsterdam. Dopo la formazione e un periodo di ricerca, rientro in Ticino per dedicarmi all’insegnamento della biologia nei licei e scienze alla Scuola Cantonale di Commercio, dove tuttora insegno a tempo parziale. Curiosa per natura, interessata (e preoccupata) per i temi ambientali, mi dedico con passione all’apicoltura. Attiva politicamente dal 2019, sono Verde da sempre. 

Vorrei una Lugano più sostenibile, a misura di uomo e non di macchina.

…e penso sia giunta l’ora di attivarmi per contribuire all’inversione di rotta. Il potenziale di Lugano è grande e credo che con la volontà e la partecipazione di sempre più persone sia possibile trasformarla in meglio e vedere anche più serenità  e sorrisi passeggiando per la città.

Mi sono occupata soprattutto di risorse umane, gestione amministrativa e contabilità. Per 7 anni ho lavorato all’estero per il CICR e una volta rientrata in Svizzera, oltre al lavoro mi sono occupata soprattutto dei miei due figli. 

Voglio impegnarmi per una Lugano più vivibile, senza traffico inutile, incentivando piste ciclabili che si possano chiamare tali, e lungolago chiuso al traffico almeno durante il week-end.

…sull’inquinamento generato dai trasporti, siano essi di terra, acqua o aria. Credo fortemente nell’opportunità che rappresenta l’idrogeno come combustibile pulito del futuro: in questo ambito bisognerebbe fare molto di più. Sono molto sensibile alle difficoltà dei più deboli, degli anziani, che in questo periodo di isolamento si trovano sempre più soli, e dei giovani, che sono all’inizio della loro vita da adulti. Nel mio garage ho formato numerosi apprendisti in difficoltà, socialmente svantaggiati e richiedenti di asilo. Da trent’anni sono pompiere e rianimatore, sono stato membro attivo dell’associazione Cuore di Carona e dell’impresa sociale Associazione l’Orto. Come consigliere comunale dell’ex comune di Carona, sono stato uno dei promotori della rete di teleriscaldamento nel paese e dell’ottenimento del label Città dell’energia.

…compassionevole e la destra imprenditoriale trovo un centro dove la natura è la più debole, da difendere. Credo che le bici (elettriche) contribuiranno a salvare il mondo, e ne ho fatto una professione.

Sono ribelle nel pensiero ma moderato nell’azione. Allo stesso modo credo che l’azione sia la vera via, il pensiero e la parola sono le frecce. Per quello nella mia vita ho cercato di predicare poco e razzolare meglio. Vorrei che Lugano si portasse in linea con il 21esimo secolo per quanto riguarda la mobilità, favorendo l’efficienza e la pulizia della bicicletta, tra le altre cose. Allo stesso tempo mi batto per un cambiamento culturale che credo necessario: Lugano, il Ticino e la Svizzera devono diventare sempre più creativi e proattivi-indipendenti, e meno passivi e dipendenti. Questo passa attraverso una cultura, una politica e un’economia che favoriscono il rischio e non puniscono il fallimento che è la strada del successo.

…Il mio impegno è volto alla difesa del territorio minacciato da speculazione e cementificazione selvaggia. Quale membro di comitato di ASTUTI (Associazione Ticinese degli Utenti dei Trasporti Pubblici) mi batto per il miglioramento del servizio pubblico. Sono alcuni dei temi che porterei anche in sede di Consiglio Comunale se eletto.

…allo sviluppo internazionale con sede a Caslano, dove mi occupo di ricerca, consulenza e gestione di progetti. In passato sono stato ricercatore presso l’università di Neuchâtel, collaboratore di Pro Natura Ticino e di Capriasca Ambiente nella protezione del patrimonio naturale. Per otto anni sono stato conservatore per la botanica al Museo cantonale di storia naturale di Lugano. Sono membro della Commissione federale per la sicurezza biologica, della Commissione federale per gli affari riguardanti la Convenzione sulla protezione delle specie (CITES) e dell’Accademia svizzera di scienze naturali come esperto di biodiversità.

Il mio interesse per l’essere umano e per la natura mi ha portato anche in politica: dal 2014 sono consigliere comunale a Lugano e dal 2019 capogruppo dei Verdi in Gran Consiglio. Nella mia attività parlamentare mi batto per una società più sostenibile, che non ipotechi le basi della vita e della prosperità delle generazioni future, ma che le tuteli durevolmente. Difendo gli interessi dei più deboli, agisco a favore di misure concrete nella lotta al cambio climatico e contro la crisi della biodiversità. Mi adopero per una pianificazione che tuteli maggiormente la qualità di vita, diminuisca il traffico e mantenga le bellezze culturali.

…in Piazza Dante. I suoi abitanti diminuiscono, il traffico privato aumenta, la qualità della sua aria peggiora (mancano le centraline di controllo). Urge progettare e realizzare infrastrutture sociali (mensa per gli indigenti e asilo per i senzatetto), rimediare allo sbando giovanile, ristrutturare le ville storiche e le zone verdi e rivalorizzare i nuclei.

…Presidente ticinese dei maestri di tennis diplomati e presidente onorario Swiss Professional Tennis Association.

Alla costante ricerca di soluzioni per aumentare la qualità della vita di tutti, mi da molta soddisfazione aiutare gli altri. Per Lugano vorrei una città più viva a misura di cittadino che favorisca le relazioni interpersonali. Un altro meta: vorrei aumentare il livello di formazione in tutti i campi con insegnamento di qualità e con empatia. Il mio motto: “Mente sana in corpo sano”.

…anni ’80, guardando dalle finestre del bus mentre andavo al lavoro vedevo il manifesto “Lugano città del mio cuore”. Mi ricordo ancora bene tutte le emozioni che suscitava in me… sognavo ad occhi aperti di andarci a vivere. A distanza di anni, oggi queste emozioni le ritrovo quando sono in canoa e guardo Lugano dal lago… Ecco vorrei ritrovare una città che mi emozioni.
I temi che mi stanno a cuore sono la pianificazione territoriale, la tutela delle ville storiche, la mobilità e tutto quello che gira intorno al riciclaggio dei rifiuti soprattutto della plastica. Per questo sono attivo in varie associazioni. Vorrei una Lugano con meno traffico individuale e più offerta di servizi pubblici e piste ciclabili, più consapevole del territorio e dell’utilizzo delle proprie risorse, più attenta alla propria impronta ecologica e con più slancio nella realizzazione di opere per migliorare la qualità di vita della cittadinanza. A quando un centro e lungolago pedonalizzato?

PS: Sono consapevole che le soluzioni facili non esistono e in politica bisogna fare dei compromessi. L’importante è andare avanti nella giusta direzione… anche se il tempo per evitare il cambiamento climatico irreversibile stringe.

La plastica: il miglior rappresentante dell’Antropocene?

…come una festa, come Madre Natura ci mostra e ci insegna a fare ogni giorno. Vorrei che la mia città avesse più verde e meno cantieri, più capacità di accoglienza e meno case sfitte (mentre se ne costruiscono altre…), più energie rinnovabili e meno tecnologie nuove ma del tutto inutili.

…allenatore di calcio giovanile, sono in politica comunale da 20 anni.

Desidero lasciare ai nostri giovani una Lugano più vivibile e restituita ai cittadini, con meno traffico e dove sia facile e sicuro spostarsi in bici, con meno cemento e più verde pubblico, con meno spreco di energia e più pannelli solari e orti sui tetti, con meno globalizzazione e più sostegno all’economia ticinese ed ai prodotti “chilometro zero”. Una Lugano dove anche i quartieri contino e non siano solo dei dormitori. 

Sono convinto che tutti noi possiamo dare il nostro contributo personale effettivo per il clima, anche semplicemente andando a votare per l’ambiente, già a livello comunale.