Clima CH2025: il clima futuro della Svizzera

I nuovi scenari climatici per la Svizzera CH2025[1] elaborati da MeteoSvizzera e dal Politecnico Federale di Zurigo confermano in modo chiaro che la Svizzera è particolarmente toccata dal mutamento climatico di origine antropica. Ad un riscaldamento climatico globale di 1.4 gradi è risultato finora un riscaldamento in Svizzera di ben 2.9°C.

Le tendenze future degli scenari climatici precedenti (CH2018[2]) sono generalmente confermate: temperature più elevate, estati più asciutte, aumento ed intensificazione delle precipitazioni forti, riduzione delle nevicate. Tuttavia i cambiamenti e i relativi impatti sono più ampi in quanto il surriscaldamento globale si è intensificato anche a causa del fallimento delle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra, ciò che rende sempre più probabili gli scenari peggiori.

Gli scenari inoltre confermano i chiari benefici di una riduzione delle emissioni globali. La traiettoria attuale punta dritto ad un riscaldamento globale di almeno 3 gradi. Lo scenario di aumento della temperatura globale di 1.5 gradi, rispettivamente di 2 gradi (ormai quello favorevole più probabile), riduce significativamente gli impatti e quindi anche i costi per la collettività. La Svizzera e il Ticino devono fare la loro parte per raggiungerlo.

 

 
 
 
 
 
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Temperatura più elevate e ondate di calore più estreme

Ad un aumento della temperatura globale di 1.4 °C rispetto al periodo pre-industriale è corrisposto un aumento delle temperature medie in Svizzera di 2.9°C. I cinque anni più caldi misurati sono stati osservati negli ultimi 7 anni. Questa inequivocabile evoluzione può essere giustificata solamente considerando il contributo dell’essere umano all’aumento delle concentrazioni globali di gas a effetto serra.

Con i provvedimenti di protezione del clima attuali e previsti (SSP2-4.5), un mondo a +2 °C verrebbe raggiunto nel 2050, mentre continuando ad utilizzare le energie fossili senza proteggere il clima (SSP5- 8.5) attorno al 2040. Continuando il percorso dell’uso di energie fossili senza provvedimenti di protezione del clima (SSP5-8.5), un mondo a +3 °C si verificherebbe attorno al 2065. Con i provvedimenti attualmente previsti per ridurre le emissioni globali, il mondo raggiungerà un aumento di circa 3 °C entro la fine di questo secolo.

In un mondo a +3 °C, in Svizzera il riscaldamento medio ammonterà a 4,3 – 5,7 °C rispetto al periodo preindustriale e a 2,3 – 3,8 °C rispetto alla media 1991– 2020. In un mondo a +3°C un anno eccezionalmente caldo per il clima attuale, come il 2022, sarà normale, mentre i futuri anni più caldi supereranno nettamente questo livello.

Se l’aumento delle temperature medie già preoccupa ancora più preoccupante è l’aumento dei valori estremi. Dal 1901 al 2024 la temperatura massima giornaliera più alta dell’anno è aumentata di 3,4°C. Nello stesso periodo la media massima su 7 giorni della temperatura massima giornaliera è aumentata addirittura di 3,7°C. Con un riscaldamento globale di 3°C rispetto al periodo preindustriale, la temperatura del giorno più caldo dell’anno aumenterà di altri 4,4°C rispetto al periodo 1991–2020. La frequenza e l’intensità delle temperature estreme aumenterà notevolmente. I giorni estremamente caldi, che oggi si verificano solo ogni 50 anni, saranno circa 2,6 volte più frequenti in un mondo a +1,5 °C e circa 17 volte più frequenti in un mondo a +3 °C.

Anche l’intensità di queste giornate estremamente calde mostra un aumento marcato. In caso di eventi di canicola che si verificano ogni 50 anni, in un mondo a +1,5°C la temperatura aumenterà di 1,6°C e in un mondo a +3°C di 5,6°C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. I giorni tropicali in Ticino passeranno in un clima globale di 3°C più caldo da 12 a 48 rispettivamente le notti tropicali da 15 a 57.

Siccità più frequenti ed intense

Negli ultimi tre decenni durante l’estate il suolo in Svizzera è diventato sempre più asciutto. Tra le cause vi sono le temperature più elevate, una maggiore evaporazione e la diminuzione delle precipitazioni estive. Con i cambiamenti climatici, la siccità estiva e il pericolo di incendio di boschi dovuto alle condizioni meteorologiche aumenteranno ulteriormente. A partire dall’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, in Svizzera è stata osservata una diminuzione dell’umidità del suolo di circa il 5-10 %.

Anche gli scenari per il futuro si sviluppano nella stessa direzione. La frequenza della siccità estiva per lo scenario di aumento di temperatura globale di +3°C aumenterà da 1 ogni 10 anni a 3 volte ogni dieci anni, triplicherà. Per lo stesso scenario l’intensità di un periodo di siccità estiva  aumenterà del 44%. Questo si ripercuoterà in un rischio di incendi boschivi decisamente più elevato.

Forti precipitazioni più frequenti ed intense

Dagli anni Ottanta, l’intensità delle forti precipitazioni su 10 minuti, ovvero quelle più intense e a carattere temporalesco, è aumentata di circa il 20 %. L’aumento è particolarmente evidente per gli eventi di precipitazioni intense con elevati accumuli di pioggia oraria, come quelli che si verificano durante i temporali. Con un riscaldamento globale di 3°C, un evento di precipitazioni estreme che nel periodo di riferimento 1991-2020 avveniva in media ogni 50 anni potrebbe raddoppiare di frequenza. Gli scenari confermano inoltro un aumento precipitazioni invernali e di quelle estreme, mentre quelle medie estive diminuiranno. Complessivamente le precipitazioni medie annuali dovrebbero rimanere costanti.

Meno neve a tutte le quote ma in particolare sotto i 1500 metri

Attorno al 1900, in inverno la quota dell’isoterma di zero gradi si situava in media all’altitudine di Zurigo (circa 420 m slm), ma durante il periodo di riferimento 1991–2020 essa aveva già raggiunto la quota di Einsiedeln (900 m slm). Con un riscaldamento globale di 3°C rispetto al periodo preindustriale, la quota dell’isoterma di zero gradi si alzerà di altri 500-600 metri.

In futuro il manto nevoso medio diminuirà sensibilmente in inverno, soprattutto alle quote medie tra 1000 m e 1500 m; con un riscaldamento globale di 3°C circa, esso diminuirà del 78% rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. Con un riscaldamento globale di 3 °C, il numero medio annuo di giorni con nevicata tra i 1000 e i 1800 m diminuirà di circa il 45% rispetto al periodo di riferimento 1991–2020.

I costi enormi del mutamento climatico e i vantaggi economici e umani di una politica climatica incisiva

Uno studio dell’ETH di Zurigo ha stimato una perdita del PIL globale fino al 10% se il pianeta si riscaldasse di +3ºC[3]. Considerando il PIL del 2024 questo significherebbe dei costi annui dell’ordine di 11’100 miliardi di dollari USA. È importante notare che tenere conto della variabilità e degli eventi estremi aumenta i costi dei cambiamenti climatici in tutto il mondo. Se consideriamo che gli anni più caldi comportano anche cambiamenti nelle precipitazioni e nella variabilità delle temperature, risulta che l’impatto stimato dell’aumento delle temperature è peggiore di quanto si pensasse in precedenza.

Gli studi disponibili a livello svizzero stimano che, se il riscaldamento climatico dovesse avanzare, i costi per la Svizzera nel 2050 potrebbero toccare anche il 4% del PIL annuo (37 miliardi di franchi)[4]. Se invece si riuscirà a ridurre le emissioni globali e a limitare il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5 °C, i costi nel 2050 raggiungeranno al massimo l’1,5% del PIL (14 miliardi). I minori costi annui sarebbero quindi dell’ordine dei 23 miliardi annui. Investire oggi nella protezione del clima e nell’adattamento al mutamento climatico inevitabile è redditizio.

Anche la mortalità legata alle ondate di calore con lo scenario globale +3°C raddoppierà dagli attuali 300-600 decessi [5] a 600-1200[6]. Lo scenario di salvaguardia del clima perlomeno dimezza l’aumento della mortalità.

La Svizzera deve assumersi la sua responsabilità e fare la sua parte

La Svizzera come paese industrializzato e ricco deve fare la sua parte. Le emissioni pro capite del nostro Paese sono tra le più alte al mondo e la nostra responsabilità storica ci obbligherebbe a raggiungere la neutralità climatica già nel 2040. Investire oggi vuol dire risparmiare domani. Non possiamo per presunti motivi finanziari in gran parte legati ad una fiscalità favorevole ai benestanti portare avanti una politica climatica poco ambiziosa e minimalista. Le conseguenze di questo agire irresponsabile ricadranno sulle future generazioni. Molte avvisaglie sono già davanti ai nostri occhi: morti premature durante le ondate di calore e alluvioni devastanti, tra queste anche quelle drammatiche in valle Maggia e Valle Mesolcina. Per i e le Verdi la protezione del clima rimane una delle priorità più importanti, lo dobbiamo alle future generazioni. Sia a livello svizzero che in Ticino a livello cantonale abbiamo proposto molte misure per fare la nostra parte. Alcune sono già state bocciate dalla maggioranza di destra, altre saranno discusse e votate nei prossimi mesi e anni. Noi ci siamo.

A livello svizzero:

  • Bocciare l’ampliamento delle capacità autostradali (vittoria in votazione popolare)
  • Approvare l’iniziativa per il fondo per il clima (iniziativa Verdi e PS)
  • Bocciare i risparmi federali sul programma edifici, nei trasporti pubblici e nella politica climatica
  • Approvare l’iniziativa solare (iniziativa popolare Verdi)
  • Responsabilizzare la piazza finanziaria a non più investire nel fossile
  • Innalzamento della tassa sul traffico pesante
  • Organizzare una conferenza nazionale sul clima per misure urgenti e vincolanti

A livello cantonale in Ticino:

  • Aumento dei fondi per la decarbonizzazione (purtroppo già bocciato dal GC)
  • Rendere più efficace il Piano energetico e climatico cantonale
    • Più solare fotovoltaico, più stoccaggio (Power 2X), uscita più rapida dal fossile (le proposte Verdi)
    • Piano concreto di adattamento multidisciplinare ai mutamenti climatici (le proposte Verdi)
  • Rimunerazione equa del fotovoltaico (iniziativa Verdi e PVL)
  • Garanzia statale per investimenti nel rinnovabile (mozione Verdi)
  • Maggiori incentivi al risparmio di corrente elettrica (mozione Verdi)
  • Maggiore trasferimento degli spostamenti sui mezzi di trasporto pubblico e riduzione del traffico motorizzato individuale
    • riduzione del prezzo degli abbonamenti (mozione Verdi)
    • piani di mobilità aziendale obbligatorie
  • Bocciare la terza corsia autostradale a sud di Lugano (POLUME)
  • Fondo per le calamità climatiche (mozione Verdi)

 

[1]    https://www.meteosvizzera.admin.ch/chi-siamo/meteosvizzera-blog/it/2025/11/clima-ch2025-il-clima-futuro-della-svizzera.html

[2]    https://www.nccs.admin.ch/nccs/it/home/cambiamenti-climatici-e-impatti/scenari-climatici-per-la-svizzera.html

[3]    https://usys.ethz.ch/en/news-events/news/archive/2024/04/costs-of-climate-inaction.html

[4]    https://www.bafu.admin.ch/bafu/de/home/themen/klima/dossiers/klimaschutz-und-co2-gesetz.html#:~:text=Wird%20der%20Klimawandel%20nicht%20gebremst,für%20den%20Klimaschutz%20zu%20ergreifen

[5]    https://www.nccs.admin.ch/nccs/it/home/il-nccs/le-tematiche-prioritarie/cambiamenti-climatici-e-salute/hitzebedingte-sterblichkeit.html

[6]    https://nhess.copernicus.org/articles/22/2531/2022